I L QUADRO dell'Umbria rappresentato sulla rivista "I viaggi del Sole (240re)" sembra un dipinto del Pinturicchio tanto è suggestivo e accattivante. Vi si descrive una terra con la pace nel cuore, dove San Francesco parlava con gli uccellini e si inventava il presepe con il bue e l'asinelio, mentre i benedettini costruivano imponenti monasteri con le loro, ancora oggi, preziose biblioteche. Si riscoprono poi le storie e le immagini del medioevo umbro costellato di Comuni prestigiosi che sono sopravvissuti ai nostri tempi, come Città di Castello, Gubbio, Nar-ni, Norcia, Todi e Spoleto. Poi in una sorta di invito a corte si indicano i luoghi più prestigiosi dove soggiornare come nelle favole. Dal castello dMontignano a Massa Martana, al palazzo Bontadosi aMontefalco, dal monastero del duecento di Umberti-de alla Palazzetta del vescovo a Fratta Todina, dove si può dormire in quella che fu la sua stanza. E per invogliarci ci raccontano pure dove hanno soggiornato George Clooney e Vittorio Sgarbi, un po' come una volta si faceva con Garibaldi;. Non ci fanno mancare nemmeno i ritiri spirituali da prenotare presso l'Eremo delle Carceri sul monte Subasio oppure nell'Eremo delle Grazie di Mon-teluco dove però le celle monacali sono diventate dell? suite. Ci raccomandano perfino di vedere l'Umbria dall'alto in mongolfiera, oppure di andare nel centro estetico di Mes-seguè dove puoi essere rimesso in forma in sole tre notti a partire da un minimo di 1.677 euro, come ha fattorecentemente anche il nostro premier. Insomma viene descritto una sorta di "Umbriashire" decisamente non per il popolo, ma piuttosto elitaria e di alto borgo. D'accordo, questo fa marketing anche se il target, come tecnicamente si dice, è limitato ad una cerchia turistica molto ristretta. E probabilmente i siti reclamizzati avranno | "sponsorizzato" la rivista per la loro descrizione facendo una cosa intelligente.
A questo punto, come si usa dire, sorge spontanea una domanda. A chi compete invece sponsorizzare i luoghi turistici della gente comune, quella che ha pochi soldi ma li vuole spendere bene, quella che pensa agli agriturismi, alle sagre ed alle taverne di paese? Quella che si accontenta di visitare i mercatini di modernariato sparsi un po' ovunque oppure guarda ammirata gratuitamente le tante rievocazioni storiche? La gente che lo chef Vissani lo ha visto solo in televisione, mentre da Trippini a Baschi oppure al Postale di Città di Castello forse c'è stata una sola volta. Eppure è questo il turismo sul quale ha fortemente orientato le proprie risorse la Regione Lazio attivando fin da aprile, e per il secondo anno consecutivo, una intensa campagna pubblicitaria "Tutto il Lazio è Paese" volta a dare una capillare informazione su eventi anche alla portata di tutti.
Pur consapevoli delle differenti risorse finanziarie a disposizione, sull'Umbria a stento si può trovare un calendario che indichi le sagre di paese o le rievocazioni storiche. E' raro trovare una locandina dei ristori dove rilassarsi e gustare prodottigenuini a buon prezzo. Quasi che la gente comune debba essere condannata ad arrangiarsi da sola con il passaparola. Ma soprattutto fuori dalla regione, o almeno lungo le principali vie di accesso, non si trova un cartellone che invogli a visitare l'Umbria normale, quella accessibile a tutti. Ciò è incomprensibile per una regione come l'Umbria, in grado di garantire anche una vacanza semplice ma di tutto rispetto, immersi nel passato, nei suoi ritmi naturali, nel suo verde positivo, alla riscoperta di usi, costumi e soprattutto piatti tipici di un'arte gastronomica semplice e genuina. E poiché le varie Pro Loco e gli stessi Comuni minori non hanno le risorse, e forse le idee, per questa sponsorizzazione, sarebbe il caso che si muovessero le istituzioni umbre, dalla Provincia alla Regione, per colmare queste carenze.
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Fonte Il Messaggero 30/08/2009